tag:blogger.com,1999:blog-3168209135340353981.post2785097072647290980..comments2022-03-31T03:06:17.066+02:00Comments on La cittadella interiore: L'arte e la "Bellezza suprema"Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/07835079410449835139noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-3168209135340353981.post-44688769915785006172011-09-10T22:31:48.285+02:002011-09-10T22:31:48.285+02:00Mi inviti a nozze, bellissima questione! Aggiungo ...Mi inviti a nozze, bellissima questione! Aggiungo solo un po' di carne al fuoco: Adorno in un saggio sostiene che la musica di Beethoven sia il tentativo, parallelo a quello hegeliano, di mostrare il presupposto come un risultato. In termini musicali, riottenere il tema musicale principale presentandolo come risultato di uno sviluppo. In questo differisce da quella di Bach per dire, citata da te attraverso Ratzinger, che per lo più esaurisce la combinatoria armonica di una melodia (forse più leibnizianamente). In comune però c'è la bellezza delle due opere, e non solo, c'è in comune anche il tentativo riuscito di eliminare la gratuità del presupposto tetico stesso (restituendolo come risultato o esaurendone la libertà nella combinatoria, vedi poi Schoenberg). <br /><br />Tutta sta premessa per discutere un po' la dicotomia bellezza-libertà con cui concludevi. Credo che la bellezza, oggi come sempre, nasca nello sparire/tramontare della libertà (dell'Inizio), ovvero nel portare alla coscienza la distanza che ce ne separa mostrando l'inizio stesso dell'opera come qualcosa di già "scritto", verbalizzato, per avvicinarsi un po' a Giovanni. Come dicevi tu stesso: non c'è ascesi, c'è solo esperienza.<br /><br />Forse il cristianesimo ha portato la teologia dove l'estetica era già arrivata.sguboniusnoreply@blogger.com