Ateo-bus
Questa sera volevo commentare l'iniziativa degli Ateo-bus promossa dalla Uaar che trovate facilmente su qualsiasi testata giornalistica. Per comodità e convenzione mi riferitò in particolar modo all'articolo presente su "la Repubblica". Sinceramente mi piacerebbe capire le dinamiche di questa iniziativa, perchè davvero la notizia mi ha lasciato spiazzato, non tanto per il fatto in se stesso quanto per il piano su cui viene posta la religione, ovvero alla stregua di un qualsiasi oggetto a cui far più o meno pubblicità, falsando non solo la stessa, ma a mio avviso l'opzione stessa di ateismo. Il meccanismo che soggiace all'iniziativa mi sembra grosso modo quella, soprattutto quando leggo affermazioni di questo tipo:
«La chiesa ha e deve continuare ad avere libertà di parola. Purché vi sia adeguato spazio anche per chi cattolico non è. Pagando questa campagna pubblicitaria l'Uaar intende riconquistare all'incredulità un po' di quella par condicio che i mass media stentano a riconoscerle» (Raffaele Carcano, segretario generale della Uaar)Non vorrei far la figura dell'intellettualoide da scrivania, ma non riesco ad accettare nè che l'opzione religiosa venga messa al massacro con la pubblicità, come se fosse davvero un'opera solo di convinzione, nè che la religione stessa sia soggetta a "par condicio", come se il Papa o il cardinale facessero "pubblicità" nell'esprimersi. No, non riesco a condividere, non riesco ad entrare in queste logiche dogmatiche di chiusura all'altro. In questo caso non viene dato apriori lo spazio al diverso, non ci si apre alle esperienze altrui negandone radicalmente la possibilità perchè si affermano logiche che negano qualsiasi intendersi. Questa è peggio della fede dogmatica, si chiama intolleranza.
Commenti
Se non sbaglio è avvenuta una cosa simile a Londra (http://www.larvotto.com/2009/01/07/voi-credete-in-dio/ ): "There's probably no God. Now stop worryng and enjoy your life"
Ovviamente noi dobbiamo sempre essere un po' più "volgari" e copiare, per giunta male, le idee degli altri... va beh.
Per quanto io non abbia molto in simpatia la Chiesa non vedo la necessità di tutto ciò.
Un conto è se si stesse protestando su temi come l'aborto o come l'omosessualità (sacrosante proteste), ma in questo caso contro chi si protesta? Contro Dio? E meno male che si professano atei!!
K!a
Grazie Kia
Si, potrebbe essere Simone Weil perchè lessi qualcosa tempo fà; ma non sono ancora sicuro, ogni tanto ho dei flash.. :)
intanto mi allineo con te sul concetto di intolleranza. quando si parla di ebrei nei lager, di neri o di omosessuali si fa tanto gli umanitari ma se si sputa addosso la chiesa, l'islam o qualunque altra religione nessuno dice nulla, anzi si mette a coro. del resto viviamo in un tempo in cui sono tornate le persecuzioni contro i cristiani, solo che gli imperatori sono nascosti.
poi penso che annientare la tesi avversaria non voglia dire render vera la propria tesi.
e infine vorrei ricordare che come fece notare Croce, noi tutti non possiamo non essere cristiani.
Antonio