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Incipit del Decretum Gratiani |
Ogni legge positiva (
constitutio) si fonda sul
diritto naturale e, se contraddice ad essa, non può essere valida. Ora, il diritto naturale è naturalmente insito nella ragione umana. Quindi ogni legge è
innata in radice nell'uomo. Perciò gli
uomini più sapienti ed eccellenti vengono
eletti capi affinché, con la loro chiara ragione naturale dotata di sapienza e prudenza, facciano delle leggi giuste con cui governare gli altri, e risolvano tutte le questioni al fine di mantenere la pace. Ne consegue che coloro i quali eccellono nella ragione sono per natura signori e capi degli altri, però non attraverso la violenza oppure i processi intentati contro gli oppositori. Siccome
tutti gli uomini per natura sono liberi, ne consegue che ogni potere sovrano - sia che tale potere, con cui si costringono i sudditi ad abbandonare le opere cattive e si dirige la loro libertà verso il bene con la minaccia delle pene, si esprima nella legge scritta oppure nella legge vivente del principe - si fonda soltanto sull'accordo e sul
consenso espresso nella volontaria sottomissione. Infatti se gli uomini per natura sono tutti uguali e liberi, il vero ed ordinato potere di uno di loro non può naturalmente basarsi che sull'elezione e sul consenso degli altri [...].
Nicola Cusano,
De concordantia catholica (1433), libro II, cap. XIV, tr. it. a cura di P. Gaia,
La concordanza universale, in Nicolò Cusano,
Opere religiose p. 255.
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