La televisione e la fine del mondo

I mezzi di comunicazione (quelli pubblici, ovviamente; quelli privati, si sa, dicono sempre la verità!) non dovrebbero seminare sfiducia tra la gente, colorando a tinte fosche la nostra attuale situazione, che in fondo così grave non è: così Lui ci ha detto (ipse dixit) in questi ultimi giorni.
Torna spontaneo alla mente un celebre aforisma kierkegaardiano.
Un giorno, in un teatro di Copenaghen, durante uno spettacolo di comici (una sorta di Zelig danese), presero improvvisamente fuoco le quinte. Corse allora sul palco uno degli attori per avvertire il pubblico del pericolo, ma gli spettatori, che si stavano davvero divertendo, credettero si trattasse di uno scherzo e cominciarono ad applaudire. Allora il comico decise di ripetere l'avviso. Ma inutilmente: la gente continuò a sbellicarsi dalle risa e ad applaudire sempre di più.
E' probabile che il mondo finirà proprio così - nota Kierkegaard - fra l'entusiasmo divertito di uomini spiritosi e imbecilli che crederanno (o cui la televisione avrà fatto credere, potremmo aggiungere noi) si tratti di uno scherzo.

da una bacheca in Università, l'autore è anonimo
(ma, per inciso, a mio avviso si tratta del prof. Garaventa)

Commenti

Anonimo ha detto…
Non l'hai scritta di tuo pugno ma se l'hai postata immagino che tu condivida...bene, anche io...
Priscilla
Unknown ha detto…
Si, hai ragione, lo dovevo precisare.
La forma del testo mi è piaciuta particolarmente, così ho preferito citare.
:)

Grazie cara priscilla

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