Il canto popolare
Giorni fa ho avuto occasione di commentare con alcuni amici i risultati delle elezioni regionali qui in Abruzzo e si discuteva della scarsa affluenza alle urne. Sostenevo che il 52% di voti sui possibili votanti è un dato davvero imbarazzante e per noi ortonesi ancor di più se notiamo che nella nostra cittadina i votanti sono stati il 46%. Gli italiani non meritano la democrazia. Questa assenza dalle urne a mio avviso è solo un insulto verso la nostra terra, verso il nostro passato e verso il lavoro e il sangue dei nostri antenati. A questo proposito, nel tentativo di rinvigorire il nostro spirito critico e farvi riflettere sul tema, vi invito ad leggere la poesia Il canto popolare di P.P.Pasolini, presente nella raccolta Le ceneri di Gramsci. Sulla rete si trova anche una registrazione della poesia recitata da Pasolini stesso (qui)
P.P.Pasolini, Le ceneri di Gramsci, Garzanti 2006
P.P.Pasolini, Le ceneri di Gramsci, Garzanti 2006
Commenti
Tutto perchè un individuo ha deciso di non andare a votare.
Il NON voto se ragionato è una scelta:
- di chi non si sente rappresentato
- di chi non vuole votare il meno peggio
- di chi aveva altro di meglio da fare semplicemte
- di chi non vuole legittimare col suo assenso politici che non ritiene all'altezza.
Del resto nessuno dice che la democrazia e le votazioni non servono.
Non credi che sia piu'un affronto alle vite perse dei nostri avi votare un politico perchè "ha messo mia figlia ll'iper"?
Io credo che sia piu' irraguardoso questo....
Poi, ti ripeto, io sono andato a votare e quindi sto difendendo solo una scelta, una libertà....
Parli di sangue, morti, suicidi...
vabbè che si discute pero' non si possono sempre estremizzare i concetti cosi' tanto.
Un paio di volte (credo) ho deciso di non andare a votare: una scelta libera che mi ha fatto sentire ancora più libero.
Mi faceva piu' pena chi era OBBLIGATO a votare per i svariati motivi....
Non mi sottraevo alla realtà perchè la conoscevo troppo bene quella realtà e non mi andava di esseerne complice.
Questo non vuol dire che mi meritavo il regime (che parolone) o che ero schiavo delle decisioni altrui....Votare non è un dovere, se lo fosse....bè allora si'che possiamo dire di essere difronte ad una "libertà limitata".