Un anno di cammino
Anche stavolta ho confermato il difetto di dimenticarmi delle ricorrenze importanti e mi dolgo di aver tralasciato proprio la "celebrazione" del primo anno di attività sul blog. Difatti l'8 luglio 2008 aprivo le porte della mia "Cittadella interiore" al mondo virtuale. Il blog nacque un po' per caso, un po' per noia e un po' per narcisismo. L'idea era quella di creare un luogo dove concretizzare, ossia scrivere, fissare, quel che emergeva durante le mie riflessioni quotidiane o commentare ciò che vedevo e studiavo. L'interesse non era immediatamente filosofico ossia volevo rendere il blog come una piattaforma diretta a far riflettere anzitutto i miei amici più stretti, persone dal percorso di vita tra di loro divergente o persino sghembo. Credo, oggi come allora, che solo nell'interazione con gli altri possiamo di giorno in giorno "scolpire la nostra statua", e dare senso al nostro quotidiano pellegrinare. La cittadella nasce con queste premesse eppure man mano diviene qualcosa d'Altro, che ancora stento a definire, perchè di fatto il mio percorso interiore si circoscrive intorno a quei temi e quelle questioni a cui sto dedicando la vita: la filosofia, la mistica, l'arte, la politica sono diventati così gli sfondi per un progetto un po' più ambizioso, che non rimane qui, tra quest'infinità di righe scritte, ma contribuisce alla mia, nostra, formazione.
Mi piacerebbe essere onesto fino in fondo e scrivere come Andrea Emo, per il quale l'unica consolazione per la fatica spesa nelle sue 40.000 pagine è che, dopo la propria morte, esse serviranno per alimentare qualche fuoco. Ossia, diverranno calore, vita e natura. Ho perciò parecchio a cuore il destino di questa cittadella, perchè ne và di me stesso: ho conosciuto amici, scambiato opinioni e approfondito testi. Grazie ad essa ho avuto tante opportunità umane e questo elemento vale più di ogni altra considerazione. Come per Andrea Emo, la Cittadella potrebbe sparire "fisicamente" (o virtualmente) ma la "consolazione" rimarrà sempre quella di aver condiviso attimi di Assoluta Libertà e di Pensiero. Ringrazio tutti i lettori che in un modo o nell'altro hanno manifestato il loro punto di vista o semplicemente la loro presenza: non smettete di scolpire la vostra propria statua.
Mi piacerebbe essere onesto fino in fondo e scrivere come Andrea Emo, per il quale l'unica consolazione per la fatica spesa nelle sue 40.000 pagine è che, dopo la propria morte, esse serviranno per alimentare qualche fuoco. Ossia, diverranno calore, vita e natura. Ho perciò parecchio a cuore il destino di questa cittadella, perchè ne và di me stesso: ho conosciuto amici, scambiato opinioni e approfondito testi. Grazie ad essa ho avuto tante opportunità umane e questo elemento vale più di ogni altra considerazione. Come per Andrea Emo, la Cittadella potrebbe sparire "fisicamente" (o virtualmente) ma la "consolazione" rimarrà sempre quella di aver condiviso attimi di Assoluta Libertà e di Pensiero. Ringrazio tutti i lettori che in un modo o nell'altro hanno manifestato il loro punto di vista o semplicemente la loro presenza: non smettete di scolpire la vostra propria statua.
Commenti
Buon proseguo del lavoro!