I laboratori "culturali" da 1,05%. Pennacchi e la destra radical-chic.

Per carità, non si augura nè si gioisce per la sconfitta di (quasi) nessuno, tanto più quando, come in questo caso, non si conoscono personalmente i candidati e non si ha nulla contro di loro; ma, fatemelo scrivere, ho accolto quell' 1.05% con un bel sorriso. Latina vuole essere una città normale. L'Italia pure. Basta con questi "laboratori" della destra radical-chic che non vuole Berlusconi. Basta, di più, con questa destra radical-chic. Si credono intellettuali e peccano di elitismo, come una vecchia corrente della sinistra: "Latina non era pronta" - ha commentato Pennacchi. Certo. Oppure, caro Pennacchi, quel Suo minestrone di ex-missini e destrorsi redenti dal Berlusconismo condito con quel po' di sinistra - perchè, d'altronde, l'obiettivo era appoggiare il candidato PD -, quell'insieme di "futuristi" che più non condividono la tavola dei berluscones, quelli un po' intellettuali intransigenti e un po' disillusi "uomini di mondo"; insomma, quegli uomini che sono scesi dall'Alto a rendere disponibile la loro presenza in questo fenomenale "laboratorio culturale" hanno raccolto n° di preferenze: GRANATA FABIO BENEDETTO 50, ROSSI FILIPPO 6, CARDINI FRANCO 3 (Professò, ma perchè???) - e Lei, Pennacchi, quanto avrebbe preso? Mi perdonerete la saccenza "del giorno dopo", ma quella che vi ha bocciato è l'Italia che mi piace. Che si combatta nel centrodestra con voglia e passione, che si conquisti l'elettorato con le proprie capacità, che si corroda il marcio sistema del PDL - ammesso che sia "marcio" - da dentro, come è sempre stato in politica. Basta con questi protagonismi e progetti "culturali", che a forza di strizzare l'occhio a sinistra sono diventati davvero ciechi. Talmente ciechi da non capire che a Latina si andava a prendere l'1.05%.

Fonti dei dati: Comune di Latina (qui)

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