"Sul dialogo" - Premessa e introduzione al progetto

Vorrei provare a riflettere nuovamente sulla dimensione del dialogo, assumendo come buona base di partenza i miei interventi precedenti, in particolar modo Sulla difficoltà del dialogo e O tutti o nessuno! Ma perchè?, dove ho tematizzato il valore differenza: sembrerebbe che la difficoltà maggiore non sia nell'esposizione o nella struttura, ma sia nei presupposti del dialogo stesso. Si toccano dunque le fondamenta e veniamo proprio a cozzare con tutto ciò che, paradossalmente, riteniamo acquisito, scontato, perciò non mi meraviglierò se vorrete considerare queste mie riflessioni come ridondanti o inutili. I sentieri che stiamo per attraversare non sono delineati e tendono ad aprirsi a raggiera, portando ognuno verso luoghi e contesti diversi; fuor di metafora, a mio avviso il "problema" del dialogo è quel nodo che lega filosofia (etica e metafisica), politica, antropologia, sociologia etc. e per mantenerne intatto il senso è necessario rimanere sull'incrocio, evitando di scivolare comodamente in una delle strade già battute. Ho intenzione, pertanto, di aprire una serie di post in cui proverò a rispondere (con il vostro puntuale aiuto) ad alcuni quesiti centrali che ci aiutino a "superare" quel punto di crisi, non semplicemente oltrepassandolo ma provando ad esprimere, fino ad esaurirla, tutta la sua forza polemica (nel senso originario di pòlemos):

a) Qual'è, se è possibile pensarlo, il fondamento di ogni intendersi?
b) Quale pretesa di verità può avere un dialogo?

Al termine del percorso, proverò a stilare un piccolo saggio riassuntivo.
Grazie a tutti per la vostra - sono fiducioso - futura collaborazione.

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